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lunedì 7 aprile 2014

in arrivo il jobs act

Dopo tante parole arrivano le prime vere mosse del nuovo esecutivo targato Matteo Renzi, in particore stanno facendo discutere i primi provvedimenti in materia lavoro con le tanto attese modifiche del contratto a tempo determinato, istituto già precedentemente novellato dalla criticatissima riforma Fornero; ma entriamo nel dettaglio: con il nuovo decreto legge n.34 del 21 marzo 2014 viene riformata la figura del contratto a termine che potrà ora essere stipulato tra datore di lavoro e lavoratore, in un arco di 36, senza che vengano specificate nel contratto le motivazioni dell'assunzione (di carattere tecnico,organizzativo e produttivo), sarà inoltre possibile prorogare,sempre nell'arco dei 3 anni, per ben 8 volte (a differenza dell'unica proroga prevista dalla precedente legge n.92 del 2012 (la suddetta legge Fornero). Ma cosa significano questi cambiamenti? In poche parole viene concessa una maggiore flessibilità al rapporto di lavoro in quanto il datore potrà assumere senza addurre motivazioni, ma contestualmente si perviene anche ad un inevitabile aumento della precarietà a discapito del lavoratore, cosa che ha immedietamente sollevato le proteste del sindacato e della CGIL in particolare che promette un opposizione netta al decreto così formulato. Mentre il decreto è in esame in aula parlamentare (che ha facoltà di apportare modifiche al testo) il governo si trova ad affrontare una doppia opposizione alla sua approvazione: una interna dovuta alle minoranze del partito democratico ed una esterna in quanto l'annunciato appoggio di Forza Italia sulle riforme non sembra essere per niente sicuro.

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